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Le Malattie
I pesci tropicali vivono
nell'acquario, malgrado i migliori accorgimenti, sempre in condizioni piuttosto
differenti dal loro ambiente naturale. Purtroppo I stragrande maggioranza delle
malattie dei pesci trova una spiegazione proprio nel fatto che l'acquario non
presenta le condizioni vitali più adatte all'animale. Pertanto, meglio di
qualsiasi impiego di medicine, è una "cura preventiva", cioè rispettare, per
quanto riguarda i valori chimico-fisici dell'acqua, le necessità dei pesci ed
osservare con attenzione il filtraggio e la pulitisi all'interno della vasca.
Se a questo si aggiunge poi anche una somministrazioni di mangime molto vario,
difficilmente i pesci si ammalano. Con questo naturalmente non è detto che
nell'acquario non si possano introdurre agenti patogeni dei più svariati tipi.
Però la maggioranza dei pesci tropicali ha una notevole resistenza a questi
portatori di malattie e, se si trovano in buone condizioni di salute, non si
ammalano affatto anche in presenza di un certo numero di agenti patogeni. Solo
il pesce già indebolito per un trasporto prolungato o per altri fattori più o
meno di carattere tecnico, è facile preda delle malattie. Un singolo pesce
malato - quando non si tratta di un esemplare molto pregiato - non è conveniente
che venga curato nell'acquario assieme agli altri pesci. Quando proprio. non si
vuole sopprimere il pesce, è meglio trasferirlo in una vaschetta di quarantena,
dove sottoporlo alle cure dovute.
Pinne danneggiate
A) Parti delle
pinne mancanti. Di solito le pinne si rifanno facilmente. Nella maggioranza
dei casi, le ferite delle pinne sono dovute ad un altro pesce aggressivo che
dovrebbe essere allontanato al più presto dall'acquario.
B) Pinne corrose, quasi sempre danneggiate ai
lati, con una specie di "muffa" biancastra. In questo caso si tratta di batteri
e di muffe che distruggono quasi completamente le pinne. Un buon disinfettante
o un antibiotico, secondo la gravità del caso, può salvare almeno quei pesci in
cui la malattia non sia troppo progredita.
C) Oodinium e Ichthyophonus. Si tratta di
parassiti che raramente attaccano i pesci d'acqua dolce; a volte si notano sugli
Anabatitidi e su alcuni Pecilidi. In questo caso i primi segni si notano sulla
pinna caudale, dove il tessuto fra i raggi duri si decompone; in un secondo
momento la malattia attacca anche tutto il corpo. L'uso di un buon
disinfettante e, con precauzione, anche di prodotti a base di solfato di rame,
possono salvare i pesci nei quali la malattia sia stata diagnosticata con un
certo anticipo.
Muffa bianca sul corpo
Muffa bianca sul corpo. Si tratta di funghi (per
esempio Salprolegnia). Di solito è una malattia che compare solo in pesci già
indeboliti per altri motivi o per condizioni vitali precarie dell'acquario. Per
prima cosa si cerca pertanto di migliorare le condizioni di igiene della vasca
(filtraggio, sifonatura dei fondo, parziale cambiamento dell'acqua). L'uso di
un buon disinfettante o di prodotti fungicidi per l'acquariofilia, sono efficaci
rimedi.
Attacco di
batteri
Anche l'attacco di batteri, la cosiddetta batteriosi, si
presenta con sintomi molto simili alle muffe; la cura avviene, anche in questo
caso, come per l'attacco di Ficomiceti.
Puntini
biancastri sul corpo e sulle pinne
Si tratta della malattia più diffusa e più temuta
dall'acquairiofilo d'acqua dolce, chiamata Ichthyophtihirius. Ancora una volta
si deve comunque sottolineare che anche questa malattia attacca quasi sempre
soltanto pesci già indeboliti e tenuti in acquari con condizioni vitali non
favorevoli. La presenza di anche un solo pesce malato Con Ichthyo, rende
necessario il trattamento di tutti i pesci presenti nello stesso acquario. Di
solito la cura consiste in un'aggiunta di sostanze disinfettanti e
particolarmente studiate per combattere l'Ichthyo, oppure in antibiotici; essa
si deve prolungare per almeno 7-8 giorni, altrimenti, a causa del ciclo vitale
d'i questo parassita, non si è sicuri di distruggerlo completamente. Un
cambiamento parziale dell'acqua (circa 30%) dopo il trattamento, è tuttavia
consigliabile anche quando si tratta di medicinali che non danneggiano le
piante.
continua
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