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Articoli - Allestire una vasca per ciclidi
africani
La passione per i ciclidi africani, come tutte le cose che ti prendono in
modo totale,è arrivata all’improvviso durante una visita in un negozio ed era in
un periodo in cui in casanon avevo neanche una vasca se non quella da bagno,
molto capiente ma non adatta allo scopo, almeno in certe occasioni.La scintilla
è nata osservando in una vasca una coppia di Neolamprologus brichardi con
un bel gruppo di avannotti, forse per la loro eleganza, forse per improvviso
ritorno della passione acquariofila mi sono ritrovato dopo un po’ di tempo ad
allestire la mia prima vasca destinata a questi splendidi animali quali i cicli
dell’Africa orientale in particolare dei laghi Tanganika e Malawi.
- Perché i ciclidi africani
Non so se vi è mai capitato di osservare non di sfuggita in qualche
negozio,ma in una vasca arredata apposta per loro questi ciclidi e soffermarvi a
guardare i loro movimenti, i loro comportamenti o ancor di più il loro
attaccamento alla prole e le splendide livree che sfoggiano nelle loro parate
sia di corteggiamento che di difesa del territorio, sono di una bellezza che non
ha nulla da invidiare ai ben più noti pesci marini tropicali, che hanno sempre
suscitatoed evocato immagini paradisiache con colori sfavillanti, ora a tutto
questo aggiungete anche la soddisfazione di ottenere una riproduzione e la
scelta è fatta. I colori di questi pesci variano dal blu elettrico dei maschi di
Aulonacara Stuartgardi al giallo intenso dei Lamprologus Leleupi o
dei Labidochromis Carleus, dalle varietà color arancio dei
Pseudotrhopeus Zebra, alle incredibili e innumerevoli tonalità dei
TropheusMoori, di sicuro l’acquario dei ciclidi africani non sarà mai
scialbo e privo di colori.
Hanno carattere, i ciclidi in genere non solo gli africani non sono i "soliti
" pesci che vagano solitari o in gruppo per la vasca senza un apparente motivo,
il loro comportamento è sempre dettato da una motivazione quasi umana, difesa,
attacco, conquista della femmina, rapporti sociali e anche collaborazione
interfamiliare,classico esempio di quest’ultima caratteristica sono i giovani
Neolamprologus Brichardi che aiutano i loro genitori nella cura e nella
protezione degli ultimi nati, cosa che ho potuto sperimentare direttamente nella
mia vasca allestita apposta per loro. Dà un’emozione particolare vedere come
questi animali, in dipendenza della loro struttura familiare, accudiscono i
propri avannotti (solo madre o entrambi i genitori) e li proteggono direttamente
o indirettamentecon la difesa del loro territorio e come amorevolmente vengano
"biascicati" e riportati a casa se si allontanano più del dovuto. Anche le
modalità di riproduzione e cura sono varie interessanti, c’è chi per i propri
avannotti scava buche, chi li custodisce in tane, anfratti o conchiglie e chi
"fidandosi solo di se stesso" pratica l’incubazione orale, cioè custodisce i
propri figli in bocca fino a quando gli è possibile.
La vasca per questi pesci deve essere molto capiente, infatti per pensare di
ospitare una piccola comunità composta da un paio di specie e 2-3 esemplari per
ogni specie già dobbiamo orientarci verso vasche con almeno 150-200 litri di
capacità minima. Questo perchè i ciclidi hanno bisogno di notevole spazio
infatti, essendo territoriali tendonoad occupare tutto lo spazio a loro
disposizione fino al limite possibile (fine vasca, inizio territorio altrui).
Ovviamente il territorio di ogni esemplare (in genere il maschio) deve
essereabbastanza grande da permettere un normale comportamento (quindi senza
continue tenzoni con altri maschi) e la convivenza con le sue (1-3 femmine, che
in genere dovrebbero avere dei microterritori all’interno del territorio del
maschio). Ricapitolando diciamo che le misure iniziali per ospitare qualche
piccola comunità sono 100x40x45 cm, in tale vasca si può ospitare in modo
ottimale dai 3 ai 5 esemplari di una sola specie in età giovanile per poi
dedicarla alla/alle coppie che si dovrebbero formare. Ovviamente è possibile
ospitare specie diverse, ma in questo caso bisogna aver cura di capire prima la
compatibilità delle stesse e probabilmente rinunciare alle possibili deposizioni
visto l’esiguo spazio a disposizione.
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