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 Perdita della colorazione e comparsa

di macchie bianche nel tessuto

Questa malattia, chiamata "malattia del neon", purtroppo negli ultimi anni si sta sempre più diffondendo in acquariofilia.  Si tratta di una malattia causata da sporozoi - organismi unicellulari - chiamati Plistophora.  La cura non è facile e deve comunque avvenire al manifestarsi dei primi sintomi altrimenti, a causa della distruzione degli organi interni da parte degli sporozoi, il pesce non può più essere curato con successo.

Ferite sulla cute

Di solito si tratta di danneggiamenti meccanici dovuti ad altri pesci aggressivi o anche a sassi molto ruvidi o taglienti.  Queste ferite di solito si rimarginano abbastanza rapidamente ma si consiglia, nei casi più gravi, un trattamento con un buon disinfettante, in modo da evitare fungosi o batteriosi.  Nel caso però che le ferite all'inizio si presentino molto piccole e si allarghino praticamente dall'interno verso l'esterno dell'epidermide, quasi sempre si tratta di una particolare batteriosi e, vista la difficoltà nella cura di questa malattia, si consiglia di allontanare e sopprimere il pesce malato.  Di solito questa malattia non è contagiosa, perciò, dopo l'allontanamento dei pesce malato, essa non dovrebbe ricomparire.

 Escrementi filiformi

Si tratta il più delle volte o di un attacco di vermi intestinali o - più semplicemente - di un segno di alimentazione sbagliata.  Nel primo caso si devono usare gli appositi prodotti disponibili in commercio; nel secondo caso basta variare di più il mangime somministrato.  In caso di incertezza conviene abbinare i due trattamenti.

Movimenti natatori anormali

Quando il pesce nuota con le pinne racchiuse e dondolando, oppure a scatti irregolari, ci si trova di fronte a sintomi evidenti di malattia.  Un'osservazione molto attenta è indispensabile per poter individuare la malattia vera e propria.  Quando non ci sono segni esterni dell'attacco di una malattia, si controlli, oltre alla qualità dell'acqua, anche la temperatura Qualche volta l'aumento della temperatura fa, da solo, scomparire questo fenomeno dovuto, in questo caso, ad un'infiammazione della vescica natatoria.

Ventre gonfio

Questo sintomo, il più delle volte abbinato al fenomeno delle squame particolarmente sollevate, è il segno più evidente dell'Idropisia.  La causa più frequente è lo stadio avanzato del disfacimento del fegato, perciò un trattamento del pesce malato non è consigliabile e conviene sopprimerlo.

Moria contemporanea di numerosi pesci

Qualche volta avviene che, entro brevissimo tempo, muoia una grande quantità di pesci nello stesso acquario e, non di rado, senza evidenti segni di una determinata malattia.  Grosso modo le cause possono essere le seguenti:
mancanza di ossigeno (numero troppo elevato di pesci nell'acquario).  Come rimedio si può ricorrere momentaneamente all'aggiunta di ossigeno tramite le speciali pastiglie ossigenanti.  A lungo termine naturalmente si deve ridurre il numero dei pesci presenti in acquario ed aumentare il numero delle piante.  Anche una pulizia dell'acquario, un controllo del filtro ed una buona aereazione dell'acqua, nonché un suo parziale cambiamento, sono operazioni da fare in un caso del genere.
Un altro motivo può essere il pH troppo elevato o troppo basso.  Quando il valore pH supera il 9, l'acqua diventa tossica per i pesci; lo stesso avviene quando il pH scende sotto il 5. Nel primo caso l'aggiunta di CO 2 con l'apparecchio diffusore fa scendere abbastanza velocemente il pH; come rimedio veloce si consiglia un cambiamento parziale dell'acqua (fino al 60%).  Nel secondo caso, oltre a cambiare subito una parte dell'acqua, è opportuno controllare il Oltraggio ed eventualmente eliminare la torba o interrompere l'aggiunta di liquidi a base di acidi umici. Anche l'avvelenamento non è da escludere quando si usano nelle vicinanze dell'acquario, per esempio, insetticidi o altre sostanze che diffondono nell'aria prodotti tossici per i pesci.  Questi prodotti, presenti nell'aria, si diffondono nell'acqua della vasca tramite l'aereatore ed anche per semplice scambio alla superficie dell'acqua.  Perciò è consigliabile non usare mai, nella stessa staliza in cui è presente un acquario, degli insetticidi.  Anche l'uso, per esempio, di certe cere per pavimenti, deve avvenire soltanto ad aereatore spento, almeno fino a quando il tipico odore, o profumo, come si voglia, di questi prodotti non sia completamente scomparso.  Inutile ricordare a questo proposito anche la possibilità di intossicazione a causa di sostanze letali che nell'acqua può essere provocata da un acquario con intelaiatura non in perfetto stato.  In ogni caso un rimedio contro l'avvelenamento dei pesci consiste in un rapido cambiamento parziale dell'acqua.  In questo caso l'acqua può essere cambiata fino al 60%.
Un ultimo avvertimento: molti appassionati, quando devono ricorrere a sostanze curative per combattere una malattia dei loro pesci, non prestano sufficiente attenzione alle istruzioni, non si ricordano di spegnere il filtro durante il trattamento con certi medicinali, non rispettando soprattutto i dosaggi. li più delle volte, per non dire quasi sempre, un superdosaggio dei prodotto non lo rende più ef'ficace, ma piuttosto dannoso per i pesci ed anche per le piante.  I- molto più consigliabile pertanto un dosaggio più blando mai più prolungato.  In ogni modo per combattere le malattie dei nostri pesci con sicurezza è indispensabile osservare scrupolosamente i consigli dati dai produttori dei prodotti curativi nei fogli illustrativi allegati.
Per questo motivo è anche opportuno diffidare di prodotti miracolosi che dovrebbe curare qualsiasi malattia, perché questi non esistono per i pesci, come non esistono per gli uomini.

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