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  L'ACQUA IDEALE

Parlando dei diversi valori dell'acqua abbiamo citato il più delle volte anche dei valori ottimali per i pesci e quando, più avanti parleremo delle piante e degli stessi pesci e si ritornerà ancora su questo argomento.  Da tutto ciò l'acquariofilo comprenderà che l'acqua ideale per il suo acquario ben difficilmente è quella che esce dal rubinetto.  Il più delle volte, questa ha una durezza molto superiore a quella ideale per i pesci ed anche un pH non soddisfacente.  Cosa si può fare in questo caso?  Oggi esistono due metodi.  Il primo è una miscela fra acqua del rubinetto ed acqua distillata, in misura tale da avere poi un'acqua con durezza e pH sufficientemente basso.  Questo metodo è relativamente costoso considerando il prezzo abbastanza elevato dell'acqua distillata.  L'aggiunta di acqua piovana, anch'essa altrettanto tenera e povera di minerali, non è più consigliabile come una volta perché raramente le piogge che cadono oggi nelle nostre città sono prive di sostanze nocive per i pesci (soprattutto contengono sostanze metalliche molto velenose). In pratica rimane solo la seconda soluzione, cioè il trattamento dell'acqua dei rubinetto con resine sintetiche o con torba. Vediamo per prima cosa il trattamento dell'acqua con resine sintetiche, chiamate anche scambiatori di ioni.  Esistono tre tipi di resine: il primo è quello che scambia ioni di calcio e magnesio con ioni di sodio; il secondo tipo è quello che lega i cationi (ioni con carica elettrica positiva) eliminando cosi soprattutto i bicarbonati che formano la durezza temporanea; il terzo tipo di scambiatori di ioni elimina invece gli anioni o più precisamente li lega al materiale filtrante (anioni sono ioni con carica elettrica negativa).  Con questo tipo di scambiatori si possono eliminare anche tutti i solfati e perciò anche quelle sostanze che per buona parte formano la durezza permanente.
Per l'acquariofilo sono adatti soltanto gli ultimi due tipi di resine perché il primo tipo non elimina niente dall'acqua e quindi il contenuto di minerali, malgrado un apparente abbassamento della durezza totale, resta uguale (basta misurare la conduttività).
In commercio oggi si trovano soprattutto dei cosiddetti decalcificatori che si basano sull'impiego di resine cationiche.  Con questi apparecchi si può eliminare tutta la durezza temporanea di una certa quantità d'acqua di rubinetto, dopodiché quella resina deve essere rigenerata con acidi.  A seconda del tipo di resina, si usa per questo acido citrico o altro.  Normalmente per l'acquariofilo basta l'impiego di questo tipo di apparecchio per ottenere un'acqua ottimale per i pesci dell'acquario.  Prima però di usare l'acqua ottenuta con uno scambiatore di ioni, è indispensabile che questa venga aereata molto bene perché l'alto contenuto di anidride carbonica, liberatasi a causa dell'eliminazione dei bicarbonati, ha fatto abbassare nella stragrande maggioranza dei casi il valore pH, fino a raggiungere punti mortali per i pesci (anche inferiore a pH 4,5).
Anche la torba è uno scambiatore di ioni, soltanto che anche il miglior tipo di torba ha un'efficacia molto più limitata di quella delle resine e può dare dei risultati accettabili soltanto quando è impiegata o in grossi quantitativi oppure con una durezza dell'acqua non superiore a 100 dGH.  Di fronte alle resine sintetiche però, la torba ha il vantaggio di poter essere impiegata anche nel filtro di un acquario funzionante, senza correre il rischio di provocare eccessive oscillazioni dei valori pH e di conseguenza la moria dei pesci. cosa che invece è impossibile con le resine che devono essere usate fuori dall'acquario.

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