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CORRELAZIONE TRA DUREZZA, pH E ANIDRIDE CARBONICA

Per capire meglio che cosa avviene nell'acqua di un acquario, dobbiamo entrare nei dettagli di un fenomeno che il più delle volte viene trascurato, cioè la correlazione che esiste fra durezza, pH ed anidride carbonica.  Come abbiamo già detto, l'anidride carbonica, o più precisamente il bicarbonato di calcio, nell'acqua funge da tampone per il pH.  Come già visto prima, questo bicarbonato resta in soluzione solo in presenza di una certa quantità di anidride carbonica libera.  Se questa viene tolta dall'acqua (per esempio dalle piante oppure per un eccessivo arricchimento con ossigeno dell'acqua, che fa espellere l'anidride carbonica), allora il bicarbonato di calcio si scioglie e si assiste alla precipitazione di carbonato di calcio con contemporanea liberazione di nuova anidride carbonica.  In questo modo nell'acqua è nuovamente presente una giusta dose di anidride carbonica libera, ma contemporaneamente il quantitativo totale di anidride carbonica è diminuito e di conseguenza il valore pH si sposta verso valori alcalini. In acque con una elevata durezza temporanea (chiamata anche durezza carbonatica), questo consumo di anidride carbonica non ha conseguenze percepibili e il valore pH rimane relativamente stabile. Tutt'altra è la faccenda nelle acque tenere con una durezza temporanea molto bassa.  Come abbiamo visto, in queste acque l'anidride carbonica libera è molto poca ed anche quella legata al calcio logicamente è presente solo in piccoli quantitativi. Perciò è possibile che tutta l'anidride carbonica libera, ed anche quella legata al carbonato di calcio, venga consumata dalle piante o espulsa dall'acqua per lo scambio dei gas. In casi estremi si assiste così addirittura alla produzione di ossido di calcio (la calce viva conosciuta in edilizia) e il numero eccessivo di ioni di idrossido come abbiamo visto motivo per la reazione alcalini dell'acqua fa aumentare il valore pH dell'acqua in modo pericoloso.  Può addirittura accadere che il pH raggiunga così valori intorno al 9,5.  Inutile dire che questi valori sono letali per i pesci.
Da tutto ciò si possono trarre varie conclusioni:  Prima di tutto si può dire che un'acqua tenera ha un valore pH molto instabile che facilmente tende a salire per la diminuzione del contenuto di anidride carbonica nell'acqua stessa.  D'altra parte per i pesci, come vedremo più avanti, è quasi sempre consigliabile un'acqua con un contenuto relativamente basso di carbonati, cioè appunto un'acqua tenera.  Considerando inoltre che la maggioranza dei nostri pesci tropicali d'acqua dolce vive in natura in acque con pH che oscilla tra 6,5 e 7, dovremmo trovare il modo di avere un'acqua tenera con un valore pH basso; cosa, come abbiamo visto prima, contraria ai normali processi chimici che avvengono nell'acquario (soprattutto in presenza di piante).  Da ciò derivano tutti o molti dei problemi degli acquariofili.
Vediamo pertanto che cosa fare per rimediare a questi inconvenienti.  La soluzione è abbastanza semplice: un'acqua con una durezza totale non superiore ai 10° è adatta per quasi tutti i pesci. E' consigliabile che i valori oscillino tra i 5° ed i 10° dGH con una durezza temporanea logicamente inferiore e cioè intorno ai 2-8° KH.  Il pH viene tenuto basso grazie all'aggiunta di acidi umici oppure al filtraggio con torba che, come visto nel precedente capitolo sul Oltraggio, libera nell'acqua appunto acidi umici.  Questi acidi, come dice già il loro nome, hanno il potere di acidificare l'acqua.  Inoltre per prevenire la mancanza o addirittura l'assenza di anidride carbonica a causa della crescita delle piante - auspicabile nel nostro acquario - si può introdurre nell'acqua dell'anidride carbonica con un attrezzo chiamato diffusore di anidride carbonica.  Si tratta di un semplice tubo di plastica, da collocare all'interno della vasca sotto il livello dell'acqua, che con un meccanismo ingegnoso introduce una certa quantità di anidride carbonica prelevata da bombolette del tipo usato per il seltz.  Quando diminuisce l'anidride carbonica libera nell'acqua, allora da questo tubo di plastica, aperto di sotto e munito in alto di un diaframma permeabile, si libera l'anidride carbonica in esso contenuta, ristabilendo il giusto equilibrio.

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