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IL FILTRAGGIO
I FILTRI ESTERNI
I primi filtri
interni erano contenitori di plastica o di vetro, riempiti di materiale filtrante
e azionati da un areatore, posizionati nell'angolo piu' nascosto dell'acquario.
Gli eredi sono gli attuali filtri interni rapidi con pompa incorporata e
cartuccia filtrante in spugna o carbone attivo. Questi vengono impiegati in
vasche piccole o di media capacità.
Esistono altri due tipi di filtri interni: Il sottosabbia e Il biologico a
scomparti.
Il cosiddetto filtro sotto sabbia è costituito da una piastra unica o da più
piastre componibili, viene posizionato sotto il fondo dell'acquario e azionato
da uno o piu' tubi erogatori collegati a una pompa o ad un areatore. Presenta
alcuni problemi di gestione soprattutto a lungo termine, e oggi lo si
preferisce usare come secondo filtro da affiancare al filtro principale. Il
filtro biologico è sicuramente uno tra i piu' diffusi e generalmente tutti gli
acquari in vendita ne sono provvisti.
I FILTRI INTERNI
Negli acquari
degli anni '50 e '60 i filtri erano generalmente esterni e divisibili in due
tipi, entrambi molto diffusi: il filtro "a cassetta', da appendere ad una
delle pareti della vasca e azionato da un aeratore, e il filtro "a
cestello" (detto anche 'a circolazione forzata' o "rapido'), da
posizionare sotto o accanto alla vasca, munito di una propria pompa.
Oggi il primo è quasi scomparso (ne restano pochi modelli con pompa autonoma),
mentre il secondo, dopo un periodo di crisi dovuto alla prepotente ascesa dei
filtri biologici interni, è tornato in auge grazie soprattutto ai nuovi modelli
caratterizzati da prestazioni elevate, semplicità di manutenzione, bassi
consumi e notevole silenziosità.
Ai tradizionali filtri a cestello si sono affiancati negli ultimi anni i filtri
"sump", la maggior parte dei quali realizzati con la tecnica della
percolazione: si tratta di bacini di raccolta (vere e proprie "vasche
accessorie") posti sotto l'acquario da cui ricevono l'acqua a caduta
tramite un pozzetto di tracimazione con "troppo pieno". L'acqua cade
"a pioggia" gocciolando su strati di speciali materiali filtranti
(ricci di plastica e simili) dove avviene la nitrificazione delle sostanze di
rifiuto grazie all'elevata presenza di ossigeno, quindi una pompa ad elevata
prevalenza provvede a reimmetterla nella vasca sovrastante. Questi filtri
possono fungere da vere "stazioni di filtraggio, potendo ospitare grazie
allo spazio disponibile filtri accessori meccanici, schiumatoi, reattori di
calcio, filtri a letto fluido, ecc.
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